Conosci il Lago di Carezza?
Ai piedi del Latemar sorge il “lago arcobaleno”: Il Lago di Carezza è uno dei laghi più famosi del Trentino-Alto Adige: per i suoi colori, per l’atmosfera che lo circonda e per la leggenda che spiega la magia delle sue acque!
Come si raggiunge il Lago di Carezza e come mai ha queste sfumature?
La posizione è ottima e fa sempre fresco, vicinissima allo stupendo lago di Carezza, ma anche al carinissimo paesino di Vigo.
Come arrivare al Lago di Carezza?
Una meraviglia accessibile a tutti
Il lago si trova a poco più di 1.500 metri di altitudine ed è raggiungibile da Vigo di Fassa o da Bolzano in macchina e da Nova Levante a piedi con una bella passeggiata.
Da Vigo di Fassa il percorso è di circa 20 minuti di macchina lungo la SS241 o Grande Strada della Dolomiti (12 km circa).
Per i più sportivi, il Lago si può raggiungere anche a piedi da Nova Levante lungo il sentiero 10A. Il percorso non è particolarmente difficile, considerando andata e ritorno ci impiegherai circa 3 ore, con un dislivello in salita di 420 m.
Più facile di così non si può
E dal MyTime Hotels Savoy? Il Lago di Carezza è ad appena 5 minuti in auto! E per gli amanti delle passeggiate, dall’hotel parte il Sentiero delle Perle, una via molto facile che in 3,5km e un’ora e mezza di camminata porta a questa magia della Natura.
Da Bolzano, invece, il percorso è di 25 km e in circa 40-50 minuti, traffico permettendo, raggiungi il Lago di Carezza. Percorrendo sempre la Grande Strada delle Dolomiti arriverai a destinazione attraversando Nova Levante.
I colori del Lago di Carezza: la leggenda di Ondina e dello stregone del Latemar.
Le acque del Lago, quando non sono coperte di ghiaccio durante l’inverno, sono di un caratteristico colore verde-azzurro cristallino. A seconda del livello dell’acqua e delle ore del giorno si tingono di spettacolari sfumature che ricordano quelle dell’arcobaleno: per questo in ladino si chiama “Lec de Ergobando” (o “arcoboàn”)!
Chi abita la Valle, però, conosce e racconta la leggenda di Ondina, la sirena che abita le sue acque e dello stregone del Latemar innamorato di lei. Come le sirene dei poemi epici, anche Ondina aveva una voce che incantava e un giorno il suo canto salì su fino alla cima del monte Latemar dove viveva lo stregone che se ne innamorò perdutamente.
Tentò più volte di rapire Ondina con diversi stratagemmi! Non era particolarmente bello e aveva un vocione che faceva tremare le foglie della foresta tutto intorno, così chiese aiuto alla strega, la Stria del Masarè. Questa gli consigliò di travestirsi da mercante di gioielli e conquistarla con un regalo inaspettato: un arcobaleno. E così lo stregone fece, dimenticando però di travestirsi da mercante: quando Ondina lo vide, nonostante lo spettacolo di colori sopra la sua testa, fuggì spaventata!
Furioso lo stregone del Latemar spezzò l’arcobaleno e lo fece cadere nelle acque del lago dove era scomparsa la sua amata sirena, poi ritornò sul monte e nessuno ebbe più sue notizie. A testimonianza di questa storia d’amore restano i colori spettacolari del lago!
E Ondina? Qualcuno dice che sia ancora possibile vederla affiorare dalle acque del Lago di Carezza in estate, altri giurano di poterla vedere sotto la superficie cristallina… che ne dici di scoprire se dicono la verità?
Cosa si dice sul Territorio?